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martedì 22 febbraio 2011

COME FARE UN TAPPETO

Se siete dotati di molta pazienza e non vi spaventa affrontare un impegno che richiede parecchio tempo per la sua realizzazione, potete farvi da soli il vostro tappeto. È un lavoro, comunque, che si può lasciare e riprendere senza compromettere il risultato finale.

 IL CANOVACCIO


Cosa serve per realizzare con le proprie mani un tappeto, piatto o annodato?

La prima cosa da fare è quella di scegliere un canovaccio (cioè il supporto del tappeto, sia tessuto che annodato). Si tratta di una tela speciale a trama molto rada e ne esistono di due tipi: tessuto a fili semplici (il più antico) e tessuto a fili riuniti a due a due. Per ogni tipo vi sono poi differenti grossezze in modo da poter scegliere quello che più si adatta al lavoro che si intende eseguire. Si può utilizzare il canovaccio grezzo copiando il disegno prescelto, oppure scegliere un canovaccio col disegno già stampato a colori, che potrete ricoprire con il punto scelto.
Il canovaccio di Smirne, tessuto a fili doppi raggruppati a due a due, è il più grosso degli attuali supporti e viene impiegato con la lana di Smime (o lana da tappeto).
Il canovaccio Sudan è dello stesso tipo, ma leggermente più fine e con esso si utilizza la lana Sudan.
Il canovaccio Penelope è tessuto a fili doppi, più serrati parallelamente alla cimosa. Con esso si impiega la lana Colbert, doppia o semplice a seconda del punto impiegato.
Il canovaccio Unifil, o canovaccio-tela, è un intreccio fine di fili semplici e si usa con la lana Colbert.
Si adatta la grandezza del canovaccio alla grandezza della lana (o viceversa). Non si sceglie il canovaccio prima di avere deciso lo stile del tappeto da realizzare e il punto che gli conviene. Ricordarsi che i piccoli punti regolari sono difficili da realizzare, mentre i punti grossi non si prestano ai disegni fini.
I canovacci di Smirne e Sudan vanno bene per i modelli molto antichi o molto moderni; in particolare si adattano al punto croce, al punto Gobelin e al punto annodato.
I canovacci Penelope, a secondo della grandezza, si adattano a tutti i punti della tappezzeria.
 IL TELAIO
Per un lavoro di grandi dimensioni è consigliabile usare un telaio che mantenga la vostra opera sempre ben tesa.
In commercio ne esistono di vari tipi, sia da tavolo che da terra. Uno dei modelli più semplici è in legno, allungabile e regolabile mediante galletti, serve per lavorare canovacci che abbiano una dimensione massima di 45 x 60 centimetri.
Se siete abili con martello e chiodi potete preparare voi stessi il telaio nella misura che vi serve. Comprate da un falegname quattro listarelle di legno, di dieci centimetri più lunghe dei lati del lavoro che intendete eseguire, e inchiodatele in quadrato in modo che lo spazio sia leggermente più grande del canovaccio, affinchè questi risulti ben teso. Cucite una fettuccia sui lati del lavoro e inchiodatela saldamente sulle listarelle. 
GLI ATTREZZI
Gli aghi, diversi da quelli per il cucito, hanno la punta arrotondata e la cruna più lunga e larga del normale. Le forbici devono essere corte, a punte arrotondate per non rischiare di rovinare i punti eseguiti. Per disfare i punti sbagliati potete usare un punteruolo. I filati (lana e cotone lanato) vengono venduti in matassine.

 IL TAPPETO PIATTO
Anche nel caso di un tappeto piatto il lavoro si inizia tradizionalmente con un nodo all'inizio della gugliata di lana. Infilate l'ago ad una breve distanza dal primo punto da cucire e fatelo riuscire nella posizione voluta. Lavorate coprendo sistematicamente la lana tesa sul rovescio con 6 o 7 primi punti. Tagliate quindi il nodo, tirate leggermente e tagliate la lana a raso del canovaccio: in tal modo l'inizio è scomparso ed è fermato sul rovescio.
Il metodo inverso si utilizza quando arrivate alla fine della gugliata: fate uscire l'inizio del filo di lana un po' più lontano e nascondetelo sotto 6 o 7 punti, sul rovescio. Attenzione comunque a non fare degli spessori e a non lasciare dei capi di lana sul rovescio.
Per prima cosa si ricamano tutti i motivi, quindi si esegue il fondo. La tensione del filo deve essere sempre uguale per ogni punto eseguito per avere un risultato perfetto.
Vediamo ora la tecnica di esecuzione dei punti da tappezzeria fra i più usati e più facili. 
IL PUNTO CROCE
Questo punto forma una croce col secondo braccio inclinato verso la destra. Si esegue da sinistra verso destra facendo punti obliqui in linea orizzontale e tornando indietro sugli stessi punti in modo da formare delle piccole croci.
Questo punto, dall'esecuzione lunga e laboriosa, è a doppia faccia: le croci si formano infatti sia sul dritto che sul rovescio del tappeto, donandogli una grande tenuta e solidità. È particolarmente indicato per i disegni geometrici.

  IL MEZZO PUNTO
In pratica è la prima parte del punto a croce: si fanno dei punti obliqui da sinistra a destra e si torna indietro per la riga successiva. Facile da eseguire, si usa per piccoli motivi e con un canovaccio sottile.

IL MEZZO PUNTO TRAMATO
Uguale al mezzo punto, differisce da questi perchè i punti obliqui vanno fatti passando sopra un filo orizzontale che si trova già passato sul canovaccio. Rapido e coprente, questo punto può essere impiegato su un canovaccio di grosso spessore.

 IL PUNTO GOBELIN
Anche questo è un punto a doppia faccia, molto solido, assai adatto per i tappeti. I punti sono sempre verticali, serrati gli uni agli altri. Si esegue da sinistra a destra e dall'alto al basso prendendo due o più fili in altezza e uscendo sulla riga del punto precedente, un filo più in là. Sono possibili diverse varianti cambiando la lunghezza del punto o altemando tra loro righe di punti con diversa lunghezza.

 IL PUNTO UNGHERESE
È formato da una serie di punti della stessa lunghezza, o di lunghezze diverse, scalati secondo un ritmo regolare. Lo si può eseguire sia con lavorazione orizzontale che verticale. Di rapida esecuzione, richiede però una certa attenzione.
 IL PICCOLO PUNTO
Sembra uguale al mezzo punto, ma la lavorazione è diversa. Si inizia dall'alto, da destra o da sinistra, e si scende con piccoli punti obliqui seguendo la diagonale del canovaccio. L'ago si infila verticalmente ed esce nel filo seguente della riga di sotto. Per risalire si infila l'ago orizzontalmente da destra verso sinistra.
  IL TAPPETO ANNODATO
Per prima cosa si deve posare il canovaccio disegnato su una tavola. La parte di questo che volete coprire di nodi di lana deve essere trattenuta sulla tavola da un peso qualunque di modo che la parte restante, che avrete arrotolato e fissato con due punti, si troverà sulle vostre ginocchia.

  PREPARAZIONE DEI FILI DI LANA
La lana di Smirne (lana da tappeti) si vende in gomitoli già preparati: i fili hanno normalmente una lunghezza di 6 cm. Comunque potete prepararvi da soli la lana servendovi di un regolo di legno, la cui scanalatura guiderà le cesoie per tagliare la lana precedentemente arrotolata. Se non disponete di un regolo, prendete un cartone piuttosto rigido, di una larghezza pari alla metà di quella dei fili di lana, piegatelo in due e avvolgetevi attorno la lana in modo che lo spessore sia di un solo filo. Quando il cartone è completamente ricoperto, infilate le cesoie tra i suoi due lati in modo da tagliare la lana in lunghezze uguali.
Ricordatevi di non preparare troppa lana in anticipo per non correre il rischio di mischiare i fili quando vi serviranno.

 COME SI PROCEDE
Si lavora per linee orizzontali, e quando si è ricoperta una certa altezza del motivo dello stesso colore, si passa al motivo o al fondo esattamente vicino.Quando tutta la larghezza del tappeto è stata ricoperta, lo si sposta, svolgendo contemporaneamente la base, per passare alla fila orizzontale seguente. 
  PUNTO ANNODATO ALL'UNCINETTO
 Il più comune punto annodato si fa servendosi di un uncinetto speciale: la sua animella mobile riterrà la lana durante l'operazione e il suo gambo leggermente ritorto renderà più facile il passaggio fra i fili del canovaccio.
Le operazioni da eseguire sono le seguenti:
  1. si introduce l'uncinetto nel canovaccio.
  2. lo si fa uscire sopra due fili orizzontali del canovaccio.
  3. si uncina il filo di lana e si tira l'uncinetto in modo da formare un anello.
  4. si rialza leggermente l'uncinetto per afferrare i due capi del filo di lana, tirarli e farli passare attraverso l'anello.
Ecco, il nodo è fatto! Basta tirare i due capi della lana per serrarli prima di passare al nodo successivo.
Si consiglia di prevedere circa 3 chili e mezzo di lana per ogni metro quadrato.
 COME FARE IL NODO PERSIANO

Si fa il nodo sempre seguendo due fili orizzontali del canovaccio.
  1. Passare l'uncinetto sotto il filo superiore e afferrare una estremità del filo di lana per farlo uscire fra i due fili del canovaccio.
  2. Passare l'uncinetto sotto il filo inferiore del canovaccio e afferrare l'altra estremità del filo di lana per farlo passare sotto il filo inferiore.
  3. <span>Tirare questi due capi di lana stretti fra il pollice e l'indice della mano sinistra per chiudere il nodo nel canovaccio.
COME FARE IL NODO TURCO

Esiste in commercio un piccolo attrezzo, reperibile presso i negozi che vendono materiale per ricamo e tappezzeria, che consente di annodare i fili di lana con il nodo turco (o Ghiordes).
La porzione di canovaccio da ricoprire deve essere ben tesa sopra di un piano.
  1. Si pone il filo di lana sulla punta dell'attrezzo che impugnerete come un pugnale.
  2. Lo si infila fra due fili orizzontali del canovaccio.
  3. Quando lo si ritira, i due piccoli uncini mobili fanno il loro dovere: le due estremità del filo di lana sono riuscite fra i due fili del canovaccio, dopo che ognuna di esse ha avvolto un filo.
  LE FINITURE
Avete lasciato 4 o 5 centimetri del canovaccio completamente liberi tutto attomo al vostro tappeto.
Piegate il bordo, esattamente fra due fili raggruppati, in modo da far coincidere i buchi l'uno sull'altro.
Sopra questo bordo piegato bisogna fare un orlo per rendere solido il tappeto o tessendo un punto di bordone, ben serrato, o ricamando un punto intrecciato sul bordo del canovaccio ripiegato.
Se volete, potete foderare il retro del tappeto con tela di cotone lucido, badando che sia di almeno 1 centimetro inferiore alla misura del tappeto, in modo che non sporga dal bordo. Il peso di un tappeto annodato è comunque sufficiente, in genere, a tenerlo ben fermo sul pavimento.
 CONSIGLI UTILI
Lavorate sempre con una buona luce in modo da non affaticare eccessivamente la vista: la posizione migliore è quella con il dorso leggermente voltato verso la sorgente luminosa in modo da lasciarla alla vostra sinistra, così che non faccia ombra sul lavoro. Prima di iniziare l'opera annotate accuratamente tutti i colori della lana che vi servirà, raggruppata per soggetti. Una volta terminato il tappeto, ricordatevi di verificare se tutti i punti sono stati ben fermati prima di tagliare a raso qualche filo pendente, dimenticato sul retro del tappeto. Guardate bene la vostra opera in controluce e, se vedete passare la luce, vuol dire che... avete saltato qualche punto.

3 commenti:

  1. ciao
    cercavo notizie su come orlare il tappeto che sto facendo e sono capitata qui...
    in qualche modo condividiamo una passione, il punto croce che al momento sto applicando ad un tappeto. forse questo mio post ti può interessare!

    http://faccioquasituttoio.blogspot.com/2011/04/tutorial-scatola-portafili-da-ricamo.html

    chichi

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  2. Grazie!! mi fa piacere che lo trovi interessante,io di solito per l'orlo dei tappeti uso il punto bordone,cmq trovi qui tutte le spiegazioni.
    Per qualsiasi info chiedimi pure cercherò di aiutarti!!!

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  3. Molti anni fa ho fatto il mio tappeto da bagno, più un tappetino con gli avanzi, acquistando da una ditta tedesca, di cui ho dimenticato nome e tutto il resto. Mi è rimasto solo l'uncinetto e siccome "non si butta niente" vorrei utilizzarlo per realizzare qualche altro lavoro. Sono contenta di entrare in contatto con voi!

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