Occorrente
- 1 foglio di carta da disegno
- 1 matita
- 1 gomma da cancellare
Imparare a disegnare bene i volti non è una cosa semplice. Il
volto è l'espressione di una persona, il modo in cui la riconosciamo, i
sentimenti, gli stati d'animo, lo specchio del suo sentire interiore. Il
volto è ciò che la distingue e la rende unica. In questa breve guida,
non pretendo di riuscire a insegnare questo. Cercherò, almeno, di
spiegare la tecnica per costruire in modo corretto la struttura di un
volto e renderlo somigliante al modello.
Imparare a disegnare un volto significa costruire, muniti soltanto di un
foglio di carta e una matita (quindi in una dinamica bi-dimensionale),
qualcosa che nella realtà è tridimensionale e quindi ha un volume.
Per prima cosa, consideriamo che ogni oggetto, sia esso vivo o
inanimato, è "sintetizzabile" in maniera geometrica, è inscritto cioè
esso stesso in una serie di linee immaginarie, che lo delimitano e lo
caratterizzano. Dovremo perciò imparare a visualizzarle immaginandole.
VISIONE FRONTALE. Le due linee principali che dovremo individuare sono l'altezza e la larghezza.
L'altezza è la linea che passa perpendicolarmente in mezzo al volto e
che ci permette quindi di posizionare il naso, la bocca, la distanza
dagli occhi, ecc. La larghezza è la linea che passa sotto il naso e
corre all'altezza delle orecchie. Identificate le due linee principali,
dovremo procedere in modo analogo per comprendere come collocare i
tratti principali del volto (cioè occhi, naso e bocca), individuando distanze, larghezze, e altezze.
Nel disegno seguente, è possibile notare la linea mediana dell'altezza,
la larghezza, la posizione degli occhi e la relativa distanza dal naso,
lo spazio tra naso e bocca, l'inclinazione del volto, ecc.
Riuscendo a comprendere questo semplice concetto delle linee geometriche immaginarie, ci sarà possibile con un po' di esperienza e di attenzione realizzare i nostri disegni in modo quanto meno corretto.
PROFILO. Analogamente procederemo per il profilo. Nel seguente disegno è possibile riconoscere la linea perpendicolare A (altezza) e la tangente ad essa, B (larghezza).
Seguendo il metodo sopra descritto, procederemo all'individuazione delle
varie distanze. Chiaramente, si tratta inizialmente di applicare una
metodica che non riuscirà subito spontanea al principiante, piuttosto
noiosa e, per così dire, poco artistica. Nel tempo,
acquisendo occhio ed esperienza, saremo in grado di applicarla quasi in
automatico, senza dover costruire pedissequamente ogni singola linea del
volto, comprendendo cioè la struttura della fisionomia a "colpo
d'occhio". Ecco così spiegata l'abilità di certi ritrattisti che vediamo
all'opera per le strade delle nostre città d'arte, che, partendo magari
da un occhio, sono in grado di ricostruire in pochi minuti, in modo
spesso assai somigliante, l'intero volto della persona che hanno
davanti.
Una volta che abbiamo individuato e disegnato i tratti principali del volto, procederemo ad aggiungere i particolari minori, cioè
quei tratti somatici che aggiungono espressione e unicità al viso. Le
sopracciglia, le orecchie, la forma della bocca, il taglio degli occhi:
sono tutti esempi di ciò che dovrete considerare per dare somiglianza al
soggetto che state raffigurando. Quanto ciò vi sarà possibile dipende
molto dalla vostra capacità di osservare e "tradurre", tramite i segni
che traccerete con la matita. Per dare volume al volto, dovrete avvalervi dell'uso delle ombre e delle luci. In linea di massima, si può dire che quanto più un' ombra è accentuata, più profondità avrete;
le luci evidenziano le parti in primo piano, quindi la punta del naso,
gli zigomi, il mento. Vi consiglio di procedere per gradi in ogni caso,
tenendo presente una semplice regola: si è in grado di riprodurre una cosa soltanto se la si è capita.
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